Centro fecondazione a Bolzano: apre il “Donna Salus”
Si aprono nuove possibilità all’orizzonte per le coppie del Trentino: a Bolzano, infatti, ha di recente fatto il suo ingresso nel settore ginecologico – con riferimento anche al campo della procreazione medicalmente assistita – un nuovo centro privato, la struttura Donna Salus, che, con i suoi due laboratori, le sue due sale operatorie e la sua equipe di medici e ginecologi, ma anche altri professionisti del settore come infermieri, biologi e psicologi, si prepara ad essere un punto di riferimento molto importante per le coppie con infertilità.
Presso il “Donna Salus” è possibile ottenere procreazione medicalmente assistita
Il centro si trova presso la City Tower a Bolzano, ed è diretto da Bruno Engl, che è stato, fino alla fine del 2015, primario presso il reparto di Ostetricia a Brunico: è stato aperto al pubblico solo qualche mese fa ed è una delle strutture che potrebbe cambiare davvero la vita a molte coppie con problemi di infertilità. Coppie non solo italiane: infatti, stando alle ultime notizie, pare che nei confronti dei servizi di questo centro vi sia già un certo interesse anche da parte di coppie straniere. Sarebbe, questa, una evoluzione rispetto a quanto è sempre avvenuto negli anni precedenti all’abbattimento della Legge 40/2004, quando le coppie italiane erano costrette ad alimentare il turismo riproduttivo all’estero per poter avere la possibilità concreta di accedere alla fecondazione assistita.
Il centro privato comporta sicuramente delle differenze rispetto alle strutture pubbliche: presso la struttura, infatti, è possibile superare il numero di tentativi previsto dalle strutture private, con un’eliminazione del limite che è davvero importante per tutti coloro che non riescono ad ottenere una gravidanza.
C’è però un neo: lo svantaggio, in questo caso, è di essere aperti solo alla procreazione medicalmente assistita che prevede l’utilizzo della fecondazione omologa, ovvero l’uso di gameti interni alla coppia. Non per questioni di legge o etiche, ma per motivi pratici: infatti, esiste anche in questo caso una notevole difficoltà del centro di trovare donatrici e donatori per consentire un corretto funzionamento della fecondazione eterologa, che prevede l’uso di gameti che non appartengono alla coppia infertile.
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