Chiusura centro PMA in Puglia

Centro PMA in Puglia rischia chiusura

Centro PMA in Puglia rischia chiusura: cosa accade

L’unico centro di procreazione medicalmente assistita di Nardò è a rischio chiusura: è il destino che potrebbe spettare alla struttura per la PMA di Nardò dopo la decisione presa dal direttore Umberto Caracciolo in seguito alla notizia del pensionamento dell’anestesista, Maurizio Leucci. Senza il supporto del medico anestesista, la dottoressa Elisabetta de Luca, da sola, non potrebbe affrontare gli eventuali rischi e le conseguenze legate alla sedazione profonda in sala operatoria. Cosa accadrà adesso?

A Nardò unico centro per la PMA è a rischio

Il dirigente medico del centro della PMA, Antonio Luperto, ha ricevuto invito di sospendere le attività fino a quando non sarà sostituito l’anestesista in pensione: la situazione è abbastanza delicata perché questo sarebbe l’unico centro per la procreazione medicalmente assistita a Nardò ed attualmente si rivolgono a questa struttura quasi cento donne ogni anno nella speranza di coronare il sogno di diventare mamma.

Centro PMA in Puglia

Centro PMA in Puglia: il centro per la procreazione assistita a Nardò rischia di chiudere a causa del pensionamento dell’anestesista.

Il centro è stato creato nel 2011 e, ad oggi, è anche l’unica struttura pugliese in cui le tecniche della fecondazione assistita sono offerte pubblicamente alle coppie con difficoltà di fertilità. Dopo la chiusura temporanea per lavori di ristrutturazione dell’altra struttura a Bari, se questo centro chiudesse vi sarebbero grosse difficoltà per le donne che ogni anno si rivolgono alle strutture pubbliche per affrontare l’infertilità con le tecniche di procreazione assistita.

Le coppie auspicano che la chiusura non sia definitiva, anche perché ciò rappresenterebbe una interruzione del servizio. Sembra però che ci sia una certa apertura per evitare la chiusura del centro: è stato infatti comunicato che ci si sta muovendo per reclutare un nuovo anestesista allo scopo di evitare la sospensione delle attività.

Il centro, quindi, rischia di chiudere, ma se si trovasse il giusto sostituto, il rischio sarebbe molto meno evidente e probabilmente la struttura pubblica eviterebbe la chiusura, dannosa non solo per l’immagine della Puglia (che conta adesso solo su questo centro pubblico), ma anche per le coppie infertili.

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