Attesa eterologa: la situazione dell’Emilia Romagna, un obiettivo “gravoso”
La possibilità di fare un figlio utilizzando un metodo innovativo e di una certa efficacia come la fecondazione assistita è qualcosa che, ad oggi, le coppie che soffrono di problemi di infertilità, sanno di poter scegliere. Se fino a due anni e mezzo fa si poteva effettuare solo la fecondazione omologa, oggi si possono eseguire anche le tecniche che utilizzano gameti esterni alla coppia: ma quali sono le ultime novità sull’attesa eterologa per chi soffre di infertilità?
Attesa eterologa in Emilia Romagna, molte coppie provengono da altre regioni
Il desiderio di avere un figlio potrebbe essere qualcosa che si paga a caro prezzo; ciò è quanto effettivamente emerge dalle ultime notizie che si hanno in merito alle attese per accedere alla tecnica della fecondazione eterologa in Italia, quella tecnica che fino a due anni e mezzo fa era impossibile da eseguire, ma che oggi, nonostante il sì della Consulta, sembra ancora appannaggio dei più ricchi.
Attesa eterologa: in Emilia Romagna, le coppie infertili che attendono per poter effettuare fecondazione eterologa sono 739.
Solo in Emilia Romagna, che è stata una delle regioni più adempienti a partire da quel 9 aprile 2014 in cui cambiò tutto – ed in positivo – sulla fecondazione assistita di tipo eterologo, la situazione non è per nulla facile da affrontare: si parla, infatti, di liste d’attesa abbastanza lunghe, che solo nelle strutture pubbliche possono oggi contare un numero di coppie molto elevato, che risulta essere di quasi 740 iscritti nelle liste.
Alcune delle coppie che attendono per accedere alla tecnica di procreazione medicalmente assistita, provengono da altre regioni: la scelta ricade su questa regione perché in diverse altre regioni, le strutture ed i centri pubblici non sono adeguatamente pronti ad effettuare questo tipo di fecondazione assistita, con tutto ciò che ne consegue.
I numeri parlano: in Emilia Romagna sono state ottenute 28 gravidanze ed attualmente sono nati 12 bambini. Ma c’è ancora molta strada da fare per smaltire le lunghe liste d’attesa che si sono create nel corso dei mesi.
Non ci sono commenti